Quando scegliamo un’auto nuova la maggior parte di noi si sente spontaneamente più attratta dalle performance che il veicolo è in grado di garantire in termini di velocità e tenuta di strada rispetto ad altri temi come la tecnologia con la quale è realizzato l’impianto frenante e tutti i sistemi di sicurezza annessi. Andare veloce e consumare poco, insomma, rappresentano per molti alcuni tra i fattori determinanti nella scelta di un’auto, soprattutto quando si è particolarmente propensi ad una guida sportiva o si è intenzionati ad acquistare un veicolo che prometta bene sulle lunghe e veloci percorrenze (come nel caso di viaggi quotidiani in autostrada).
L’aspetto dei freni (trovate informazioni interessanti su http://www.acquistarefreni.it/) ricopre però un’importanza a dir poco fondamentale affinché al piacere di guida si accompagni la migliore sicurezza possibile per il conducente e tutti gli ospiti dell’abitacolo. Da questo punto di vista la strada fatta, è il caso di dirlo, è stata tanta. In principio le auto possedevano un sistema frenante a tamponi, poi trasformati in tamburi e successivamente convertiti in dischi. Una volta arrivati attraverso anni di progettazione a quest’ultima tipologia di freni, quello che è migliorato gradualmente è stato il materiale del quale essi erano composti: dalla ghisa fino al carbonio.
Tutta la strada fatta metaforicamente e concretamente da veicoli dotati di questi variegati sistemi frenanti è oggi nuovamente messa in discussione da progettazioni e ricerche ardite e sensazionali che hanno fornito nuovi elementi dando vita ai freni carboceramici. Il nome, nato dall’unione dei termini carbonio e ceramica, ci dà in qualche modo un’informazione generale sulla loro fattura ma ci dice ancora poco sul perché siano effettivamente migliori dei loro cugini precedenti.
Partiamo dal carbonio: a differenza di altri materiali, come ad esempio il tanto utilizzato acciaio, col carbonio è possibile ottenere una frenata migliore proprio al graduale aumento del riscaldamento dei freni. Questa tecnologia, importantissima in settori come la F1 dove è necessario creare impianti frenanti super performanti a velocità ragguardevoli, potrebbe però risultare, se utilizzata da sola, eccessiva per i nostri veicoli e le nostre velocità. Ecco allora che per creare dei freni di ultimissima generazione validi ed innovativi è arrivata in aiuto del carbonio la ceramica che, rispetto a ghisa ed acciaio, permette di ottenere un attrito delle ruote con la strada superiore del 25% oltre che attestarsi come il tipo di freno più longevo tra tutti quelli finora commercializzati con una vita media di circa 150mila chilometri oltre che un’usura pari a zero se a contatto col sale spesso usato per eliminare il ghiaccio dalle strade.